Applicazioni di faro e termocamera per il censimento di lepri e caprioli nell’oasi di Villa Demidoff
Titolo della tesi
Applicazioni di faro e termocamera per il censimento di lepri e caprioli nell’oasi di Villa Demidoff
Candidato
Cantini Giacomo
Relatore
Conti leonardo
Correlatore
Merli Federico
Anno accademico
2018 - 2019
Riassunto
Il monitoraggio della densità di specie animali è un’attività di fondamentale importanza per la conservazione e la tutela della fauna selvatica.
Ci sono specie che risultano più complicate da conteggiare rispetto ad altre a causa delle loro caratteristiche ecologiche.
Per questo studio sono state usate due tecniche di censimento differenti con il fine di comprendere quale sia più adeguata per determinate specie: il faro e la termocamera.
Lo scopo di questo studio è stato quello di individuare le differenze che ci sono tra i due metodi in relazione alla specie da censire.
Questa tecniche sono state utilizzate per il monitoraggio delle popolazioni di caprioli e lepri all’interno della riserva naturale di Pratolino, complesso monumentale di proprietà della città metropolitana di Firenze.
Con queste metodologie sono state censite 29 particelle all’interno del parco di Pratolino calcolandone la densità di caprioli e lepri. Le elaborazioni dei dati ottenuti dai vari monitoraggi avvenuti nel corso degli ultimi 4 anni, hanno permesso di giungere alle seguenti conclusioni:
- Per quanto riguarda il capriolo non si ha una differenza sostanziale tra i due metodi utilizzati. Ci sono stati monitoraggi nei quali la termocamera è risultata più funzionale e altri in cui è avvenuto il contrario. Non è possibile, quindi, affermare con precisione quale sia il metodo più consono al censimento del capriolo. Il risultato ha però evidenziato un’elevata densità di caprioli ed è stato ritenuto necessario intervenire con il prelievo di alcuni capi allo scopo di ridurre la densità;
- Per la lepre il risultato ottenuto ha portato a conclusioni alquanto importanti. Vi è una differenza abbastanza marcata tra i due metodi utilizzati: la termocamera ha avuto quasi il 20% in più di individui avvistati rispetto all’uso del faro.
- È emersa la tendenza da parte delle lepri di utilizzare quasi esclusivamente i prati con estensione più elevata. Calcolando la densità per particella è chiaramente visibile che queste scartano aree con superficie ridotta. Come spiegato in precedenza questo comportamento può derivare dall’incremento di possibilità di fuga che le lepri hanno in aree prative con superficie maggiore.
I risultati ottenuti non possono essere considerati esaustivi, in quanto il monitoraggio dovrebbe essere ripetuto per un arco di tempo maggiore rispetto a quanto avvenuto. Per quanto riguarda il comportamento difensivo della lepre, si ritiene che questo dovrebbe essere suffragato da studi ulteriori per avere una conoscenza di dettaglio del fenomeno.