Modello di previsione dell’impatto predatorio del Canis lupus su Capreolus capreolus, Cervus elaphus e Sus scrofa nella regione Friuli Venezia Giulia
Titolo della tesi
"Modello di previsione dell’impatto predatorio del Canis lupus su Capreolus capreolus, Cervus elaphus e Sus scrofa nella regione Friuli Venezia Giulia"
Candidato
Lanini Francesco
Relatore
Lupi Paola
Correlatore
Filacorda Stefano
Anno accademico
2014 - 2015
Riassunto
Il lupo (Canis lupus) attualmente nella regione Friuli Venezia Giulia, è poco presente, sono state infatti registrate presenze sporadiche e un individuo stabile, ma si ipotizza un aumento della popolazione dovuta ad una probabile immigrazione di esemplari dal confine sloveno, come già avviene per l’Ursus arctos; inoltre si pensa che si stiano mescolando la popolazione proveniente dai Balcani e quella Italica, proveniente dall’Appennino, come sta già avvenendo in Lessinia.
Alla luce di quanto sopra detto, nel presente studio, si cercherà di prevedere, nella regione indagata, l’impatto che la specie Canis lupus, in particolare un branco stabile composto da 3 lupi adulti, potrebbe avere sulle popolazioni di: Cervus elaphus, Capreolus capreolus e Sus scrofa.
La scelta di prendere in esame le tre specie di ungulati sopra indicate è legata al fatto che, secondo studi svolti in precedenza (Capitani et al., 2004), queste risultano essere tra le più probabili prede del lupo sull’arco Alpino ed Appenninico. Verrà quindi esaminato l’andamento della popolazione di ognuna di esse, tenendo in considerazione o meno gli individui cacciati, sull’intero territorio della zona faunistica delle Alpi e nei distretti venatori, in cui la presenza sporadica del lupo è maggiore e cioè il Tarvisiano e le Prealpi Carniche. Verranno anche, nelle aree sopra citate, stimati gli impatti predatori ed i corrispondenti andamenti delle popolazioni; riproducendo inizialmente una pressione predatoria che non terrà conto del rapporto fra le tre specie di prede sul territorio, e successivamente, per ottenere un risultato più attendibile questo fattore verrà considerato, utilizzando due tipi di metodi:
- uno considerando soltanto il numero di esemplari presenti sul territorio
- l’altro che, oltre al numero degli esemplari, terrà conto anche dell’apporto in kg di carne che ciascuna specie potrebbe fornire al predatore.
A seconda della tipologia di previsione utilizzata e della zona presa in considerazione, si avrà una risposta differente delle tre specie di ungulati alla pressione predatoria esercitata dal lupo, in generale tale risposta sarà positiva quando non verrà tenuta in considerazione la caccia e negativa, in alcuni casi fino alla scomparsa delle tre popolazioni di prede dall’area, quando essa verrà tenuta in considerazione.